“Quando ero Bambino ho sempre creduto che esprimersi fosse un dovere;
un dovere 'da bambino’ per intenderci…
Bastava essere come ci veniva, assorbire tutto quello che potevamo, imitare i nostri miti, immaginare di essere qualsiasi cosa, imbambolarsi davanti a qualcosa di nuovo e gridare a squarciagola quando l'emozione era WOW! davvero incontenibile!
Eravamo così, senza cellulare, al massimo c'era qualche videogioco a cassette ma avevamo le ginocchia sempre sbucciate e passavamo giornate ad inventare cose sempre nuove per riempire il tempo. Ma i bambini adesso sono davvero diversi?
No, non lo penso. Siamo 'noi' grandi ad essere cambiati. Siamo noi grandi spesso ci dimentichiamo di come eravamo anche noi...
Mai come da bambini si ha la percezione di un futuro costruibile secondo i propri sogni grazie al famoso ‘da grande vorrei diventare’ e credo che questa forza di immaginare sia un dono sacro che possiede ogni bambino, un dopo da tutelare, proteggere e da prendere sul serio.
Quando eravamo bambini sapevamo che potevamo diventare tutto, sarebbe bastato immaginarlo e a poco ci sarebbero cresciute ali sulle spalle.
Questa idea di sconfinato, di tutto possibile ce l’hanno solo i bambini ed è forse per strascichi e rimasugli di infanzia che molti di noi hanno poi da grandi avuto il coraggio di inseguire le proprie aspirazioni.
Proprio come chi ha scelto la musica, come me.
Ho aperto questa scuola perché è nei bambini che voglio credere.
Perchè è dai bambini che dobbiamo partire.
Con questo credo affronto la mia missione dal 2009 cominciando nella taverna di casa mia per poi aprire questo sogno che ho chiamato Revolution nel 2011, immaginando sempre che ogni piccola cosa che facciamo oggi per un bambino si potrà riflettere nel mondo domani e nell'adulto che diventerà.
Solo insieme ai bambini possiamo costruire un mondo migliore.
Ho scelto la musica perché è il mio canale espressivo preferito da quando sono bambino e perché mi ha formato come persona e tenuto sempre molto in contatto con la mia anima.
Quello che voglio trasmettere oltre alla possibilità di imparare a suonare alcuni strumenti musicali è il concetto che, seguendo una passione, qualsiasi sia, si può sbocciare, ci si può riscattare, si può valere qualcosa, si può diventare il massimo di se stessi e oltrepassare l'asticella del confine.
Quando avevo 16 anni, a scuola ero pura ribellione, alcuni prof. mi avevano etichettato come ‘il Nicolli’ , quello esuberante che non aveva voglia di far niente, che aveva in mente la sua chitarra e i suoi testi e aveva la testa tra le nuvole.
Ogni volta che provavo a ricominciare da zero, tornava puntuale la risata di qualche prof. imbecille (ma che ora ringrazio) che mi convinceva del fatto che non sarebbe servito a nulla provare a recuperare i miei voti e che vedermi impegnato a ricostruire una nuova strada secondo lui era una cosa buffa!
In realtà non ero per niente l'anti-scuola, avevo solo bisogno di essere preso sul serio, avevo bisogno che capissero chi ero, che comprendessero il mondo che avevo dentro, che credessero senza chissà quali ‘prove’ alle mie capacità, che mi apprezzassero con fiducia. Ma il mondo fuori non è sempre così...
Fu per questo motivo che dopo aver cambiato istituto ed essermi impegnato per chiudere un percorso scolastico decisi piano piano di mostrare in prima persona qual'era la mia idea di scuola, secondo il mio sentire, secondo le mie ferite e la mia storia vissuta.
Da quell'esperienza ho capito il valore che ha il ‘dare una seconda opportunità’ , il perdono, la fiducia, il credere nelle capacità e nei cuori anche se apparentemente ribelli.
Ho capito che bisogna abbandonando la prima impressione, ho capito che dopo una sgridata bisogna andare in fondo, vedere solamente il buono che c'è nella persona e ovunque sia, cercarlo;
Ogni bambino è come un seme da abbeverare da difendere e a volte da cercare perché più profondo è.. più è prezioso.
Non esistono dunque solo libri di testo, manuali per un risultato certo, procedure o sistemi, in mezzo c'è la persona, l'anima, ed io, voglio che si cominci solo da li.
Questi sono i Talenti che ho voluto dare a Revolution.
Davide Nicolli